Sole e mare non bastano. Vogliamo il mondo. Gli ARTAKER lo trovano nello sconfinato paese di suoni, colori e immagini, di frasi e periodi che dipingono il nostro pianeta; un territorio tellurico che pulsa al ritmo delle passioni che ci riempiono il cuore.
La bella stagione si presta alla perlustrazione. E il tour continua. Siamo però sparpagliati, ognuno nel suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai cazzi suoi (una citazione nazional-popolare che fa tanto stadio-classifica-falò-comitiva fatta di spiriti liberi) . Fa piacere che la gente senta la mancanza dello stand ARTATISTICO al Fuscaldo Sound; ci siamo tornati, sempre sparpagliati, per ascoltare i Verdena. Come al solito ci siamo proposti anche un giro nei camerini, allo scopo di fare 4 chiacchiere; sono ragazzi simpatici e disponibili, soprattutto Alberto. Un trio decadente e dinamico, in piena dicotomia rock, fra noia ed entusiasmo, tra originalità e altro. Nessuno è perfetto. Quindi c’è sempre un margine di miglioramento. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Versaci da bere.
Il live è andato a tutta birra. L’affluenza alla rassegna, comunque, è inspiegabilmente scarsa, ovvero inversamente proporzionale ad un cartellone dignitoso. ARTAKI nasce anche per capire il perché di queste questioni; lo spazio del blog è infatti assetato di commenti, impressioni e opinioni che latitano, però, qui giù come sotto al palco. Come mai c’è questo disinteresse diffuso? Possibile che siano tutti meridionalmente affaticati come Ficarra e Picone ironizzano a Zelig? La gente è assente, o semplicemente la disegnano così? L’uomo invisibile sembra essere il Calabrese tipo, che per materializzarsi, infatti, si intinge in scarpe e abiti firmati per vestirsi di opulenta consistenza; effimere trovate che non costituiscono espedienti atti a sollevarci il morale. Vogliamo di più. Non si sa se la vita è un sogno, o se siano i sogni ad aiutarci a vivere meglio, quel che è certo sembra essere che una prospettiva tanto vuota è un incubo. Get up, stand up. Le cose non cambiano da sole. ARTAKI è per una dinamica ultrademocratica e partecipativa. Connettiti. Simo in rete. Siamo sotto ai palchi, nelle mostre e per le strade alla ricerca di qualcosa, e quel qualcosa potresti essere tu. Non ci credi? Bene, lo scetticismo è filosoficamente ARTATISTICO, ma ciò non ci vieta di avere un’idea. Sole e mare non bastano. Vogliamo il mondo. Il nostro propellente è la fantasia, ma anche nella realtà tutto è possibile.
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1 commento:
Queste parole spinte dalla passione per la musica mi hanno dato il risveglio. Domande su cui riflettere ed emozioni da condividere, ne parleremo lungamente!Verso il Peperoncino..
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