martedì 30 ottobre 2007

DIVERSAMENTE SIMILI


Non tutti i volti sono sinceri. Non tutti i volti sono trasparenti. Non tutti i volti ispirano fiducia.
C’è quello coi baffi, che non guardiamo nemmeno perché ci ricorda l’uomo nero. C’è quello col neo al punto sbagliato, che non si incontri di notte, per carità! C’è quello col naso aquilino, e la nonna lo diceva sempre di non fidarci di
quelli col naso aquilino, chissà perché; già, chissà perché, visto che anche la nonna aveva il naso aquilino…
C’è quello con gli occhi azzurri che sembra abbia visto solo mare nella sua vita. E poi si scopre che fa il pescatore da venticinque anni. E ci si sente invischiati in uno strano meccanismo kafkiano.
C’è quello con l’occhio “color nocciola”, poi. Dio, l’occhio nocciola…Ma che significa? Sono castani, povero illuso dalla vita! Castani! C’è poi la boccuccia a cuore che solo a pronunciare la parola “boccuccia”, tutti riusciamo ad averla a cuore per un istante nella vita. Alla faccia di Monica Bellucci.
Si sa: la diversità è fondamentale, anzi va ricercata negli occhi dei nostri simili, meglio se in quelli dei nostri “diversi”. Ma riusciamo davvero ad accettare il “diverso”? O anche un colore, un particolare, un accento, riesce a farci cadere nel pregiudizio?

33 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo diversi dagli altri, e infatti il nostro BLOG è anche vostro, anche tuo Katia, di tutti...
La cosa bella è che dal 15 novembra anche il sito artaki.it avrà questa prerogativa...
Social network.
Ma le diversità sono reali e non virtuali. Tu chi sei?
Tocca metterci il volto, oltre che la testa; è una questione di unità oltre che di unicità...
Benventua!
Ti apsettavamo...
E porta pure gli amici...
ARTAKI it's yours!!!

Anonimo ha detto...

Chissà, woody, magari un giorno mi vedrai! :)

PS. Grazie Joss... ;)

Katia

Anonimo ha detto...

Open BLOG START

Francesco Giannino ha detto...

Ciao Katia, belle le tue parole.
Scriviamo entrambi su Artaki, bella emozione.. non credi?

A presto

Anonimo ha detto...

splendida, aron ;)

Katia

Anonimo ha detto...

WE ke è sto casino?

joss

Anonimo ha detto...

ihihihihih! joss...dicci la tua sull'argomento, dai ;)

Katia

Anonimo ha detto...

Bhe io dopo innumerevoli esperienze posso solo dire che spesso i volti delle persone non ingannano, cioè, nella maggior parte delle volte un viso sincero nasconde una persona sincera, ma sono anche arrivato alla conclusione che sono tante le persone che sanno fingere e che sono pronte ad ingannare.
La diversità è il propellente della vita se fossimo tutti uguali si vivrebbe in un "Brave new World" come scriveva Huxley.
Con le varie categorie, ma il rovescio della medaglia è che in alcuni casi le diversità sono sinonimo di incomprensione, morale della favola, vuoi sapere cosa penso davvero?

Che le persone vanno prese con le proprie differenze, ma bisogna analizzare caso per caso.

Joss

Anonimo ha detto...

A dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare da te, hai un pensiero molto profondo, Joss...
:-P

Katia

Anonimo ha detto...

Grazie sempre adorabile :P

joss

Anonimo ha detto...

lo sai che sono una tua fan!
;-)

Katia

Anonimo ha detto...

A parte che è adorabile il siparietto tra Joss e Katia...per il resto, credo che l'articolo di Katia sia una sorta di pensiero passegero, anche se un pò troppo semplicistico a mio parere...
Io credo che in fondo nessuno di noi sia realmente sincero, credo che ogni essere umano sia sempre fondamentalmente falso e fasullo...
Come diceva anche quel genio di Oscar Wilde "ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero."!!! Questo è il mio cavallo di battaglia. Diciamocelo onestamente: chi di noi può ritenersi realmente sincero...tuttalpiù decidiamo di adottare una maschera, decidiamo come vovogliamo essere più di accettarci per quello che siamo...di sincerità ne abbiamo a iosa per difendere questa nostra maschera precostruita a tavolino.
Io credo che più o meno non siamo poi così diversi gli uni dagli altri, ma paradossalmente sono le nostre maschere che ci differenziano. Questo è il mio pensiero: in sostanza credo che la nostra ipocrisia sia la medicina contro la nostra codardìa, nessuno di noi è realmente sincero poichè la prima persona a cui si mente è se stessi...

Grazie per lo spazio concessomi.

P.s.: Joss, comportati bene con le tue fan hihihihihihi :-)))))

Vincenzo Abate

Anonimo ha detto...

Ci provo vince ma il problema è ke non ho ancora il dono dell'ubiquità


joss

Anonimo ha detto...

E lo so, è una vitaccia...ma qualcuno la deve pur fare :-) hihihihihihihiihihhii

Vincenzo Abate

Anonimo ha detto...

La storia della maschera è stata ampiamente dibattuta, sia nella vita reale che nella letteratura. A parte "quel genio di Wilde", anche Pirandello ha affrontato il problema. E, com'è ovvio che sia, lo ha condannato, seppur in maniera ironica.

Punto 1.
Secondo me, Oscar Wilde è si, un genio. Ma la sua popolarità, il suo atteggiamento così al di sopra delle righe, lo ha reso estremamente fruibile, anche ad un pubblico meno attento. Quindi trovo che sia fin troppo semplice rifarsi ai suoi aforismi. Poteva essere un "neo", se letto nel suo contesto, nella sua epoca. E guarda caso, proprio perchè era un "diverso". Ad un'attenta lettura, e mi riferisco ad opere molto meno conosciute, come il De Profundis, Wilde appare come un uomo molto più normale di ciò che volesse far trasparire.

Punto 2.
La mia visione potrà essere anche semplicistica. Il mio articolo non voleva essere un monito per gli altri. Lo è anche, e sopratutto, per me.

Punto 3.
La sincerità assoluta, il profondo essere se stessi, mi duole dirlo, è IMPOSSIBILE. Adynaton, direbbero i greci. Dobbiamo accettarci per quello che siamo, ma anche per quello che non siamo. Sognare il contrario fa parte di un'altra scuola di pensiero, che si chiama Utopia. Cito Orwell e Huxley, tanto per volare basso.
Ciò non significa, però, che predicare un modo di pensare "diverso" non possa essere costruttivo. Anzi.
Altrimenti, le religioni, le leggi, la filosofia (e ci metto anche la matematica) non avrebbero motivo d'esistere. Che la normalità sia un'altra, fa parte della natura umana.

Come disse, forse senza pensarci troppo, Gerardina Trovato:
"Non ho più paura di essere normale".

Katia

Anonimo ha detto...

Ora si :) Visto che niente è Adynaton?


joss

Anonimo ha detto...

ma lo sapete perchè Wilde era "diverso"?
Per per fare un dispetto alla sua mamma...
(anche se non è poi sosì sempilcistica la cosa...)

Io comunque non penso che tutti gli uomini siano simili, anzi se così fosse la vita non sarebbe così affascinante...

Per quel che riguarda le maschere, fate pure, io preferico toglierla, anzi l'ho fatto, tanto di freinte allo specchio quello si rimane; ma magari molti si specchiano nella Tv e similari...
Di chi è la colpa? Di chi mette la trappola, o di chi ci inciampa?
La risposta è dentro di te, ma però è sbagliata...

Anonimo ha detto...

Per rispondere al commento "puntualizzato" di Katia, volevo controbattere con uno stile un pò diverso. Sai, Katia, io non sono abituato ad applicare parametri e ordine matematico all'incedere impetuoso, furioso e istintivo della scrittura...
Volevo subito puntualizzare che il termine che ho utilizzato, semplice, non devi per forza di cose vederlo in un'ottica negativa...non è detto che le riflessioni semplici non possano essere acute.
Detto questo, vorrei anche difendere a spada tratta Oscar Wilde, e perdonami se non prendo in considerazione i pensieri di Pirandello: hai ragione a dire che Wilde probabilmente era una persona molto più banale rispetto a quella che voleva apparire, ma ammetterai che la maschera che aveva adottato, il personaggio che si è costruito addosso è affascinante, ed altrettanto affascinante è il suo immergersi in tale personaggio, in questa sorta di Dandy decadente...
Quando dici che dobbiamo accettarci per quello che siamo, ma anche per quello che non siamo, io non concordo con te amica mia...sarà anche un'utopia, ma personalmente credo che sia meglio inseguire una splendida utopia che accontentarsi della normalità, della banalità che rappresenta la nostra vita in un'epoca come questa decisamente fredda e poco interessante.
Sono d'accordo con te quando ti soffermi sul "pensare diverso", ritengo che tu abbia perfettamente ragione, ma devo anche dire che non penso che tutti coloro che si autoprofessano "diversi" siano in realtà così anormali...ormai, l'essere diverso, l'essere maledetto, l'essere anticonformista è entrato a far parte del costume delle mode di tutto il mondo...guarda i ragazzi d'oggi, hanno tutti l'atteggiamento di quelli che dicono "noi siamo diversi, noi siamo contro tutto e tutti..." ma a mio parere si tratta di squallide lamentele fatte da una massa di sciroccati che non sanno cosa fare e cosa pensare...
Ma a parte queste mie divagazioni che ti prego di perdonarmi, volevo ri-dire che sono anche d'accordo con te come tematica di fondo, ma in qualche punto mi discosto...
Ma quì nessuno vuole fare un monito, ne tu ne tantomeno io, quindi questi miei pensieri ancora più semplici dei tuoi son solo uno sfogo...come credo lo sia stato il tuo...
Ah woody, sei proprio sicuro che gli uomini siano così diversi e che la vita sia così affascinante? La vita che la nostra società e il nostro "grande" Dio ci hanno posto davanti personalmente la trovo grottesca e scarsa di interesse...tu dici di esserti tolto la maschera, ma sei proprio così sicuro di essere così vero come proclami?

P.s. Joss,ESIGO un tuo commento :-)

Vincenzo Abate

Anonimo ha detto...

Bhe donk.

Madonna quanto scrivete :)

Non conosco tutti sti vocaboli, però penso sia inutile ripetere il mio pensiero, ma posso quanto meno aggiungere, che accettarsi per quello che si è mi sà tanto di sconfitta, la vita è una farsa e noi siamo solo delle comparse.
Odio vivere una vita sola e penso che in una sola ve ne sono almeno altre 100 da poter vivere, io sono solo alla quinta :P

Aspetto un'input per viverne un'altra


Joss

Anonimo ha detto...

PREMESSA: non è che due persone devono necessariamente essere d'accordo su tutto, eh! :-)


Caro Vincenzo Abate,
nemmeno io sono abituata ad applicare leggi matematiche alla mia scrittura, anzi tutto il contrario. E chi ha avuto modo di leggere il mio libro può confermare. Il mio è solo un "ordine" mentale, che applico a me stessa, per evitare di dimenticare concetti, quando devo esprimerne molti. Anche perchè, discutere di un argomento così multiforme come la diversità può causare confusione.
Sono d'accordo con te, riguardo Wilde. Ma ci tengo a sottolineare che lo stesso non è mica stato il primo ad assumere un atteggiamento "particolare". Oso pensare a Baudelaire, tanto per dirne uno. Voglio dire: ciò che il pubblico moderno non vuole proprio capire, è che la grandezza di Wilde, non sta nel suo "essere", ma nella sua Arte. "Art for art's sake", ribadiva sempre, il tuo eroe. E chi ha studiato a fondo il pensiero di Wilde, sa bene che il suo atteggiamento non è riconducibile ad un essere realmente diverso, ma che anche la sua vita era intrisa della sua arte. Qui... qui sta la vera grandezza! Il prendere la propria vita e renderla un'opera d'arte. A dispetto di tutto e di tutti. Anche di se stessi.
Quello che dicono, fanno, pensano i giovani di oggi, francamente a me fa solo ridere. Sono tutti burattini, nelle mani delle grandi multinazionali. Basta un cantante morto giovane o tragicamente a galvanizzarli.
E, sinceramente, credo che anche il tuo pensiero sia un pò adolescenziale. Quando dici ad esempio che secondo te la vita non è poi così affascinante. Il motivo che ti spinge a pensarla così, non mi riguarda. Ma se fosse la verità, non scriveresti. Perchè la scrittura è "una penna che incide la bellezza del presente, insieme ad un brivido di eternità".
Si badi bene, è solo la mia opinione.

Katia

Anonimo ha detto...

Una per Vic. (dimmi poi se è troppo confidenziale!?!)
...e quindi vengo al punto: se tu invece che incolpare dio e gli altri pensassi al fatto che se la chiami società ne dovresti, tra l'altro, far parte anche tu e prenderti le tue colpe, quindi, saresti già metà strada dal gurdarti allo specchio senza maschera; in proposito posso dirti che l'ho tolta, chi mi conosce lo sa; del resto non andrei certo in giro con la mia faccia altrimenti...

Poi una per Special K.: il concetto di "vivere per essere un'opera d'arte" è molto meglio del post che hai messo sul blog di ARTAKI, ma penso che in questo tu sia faciltata, altrimenti che interesse avrebbe mistr J a tampinarti così asiduamente?

C'è sempre un perchè a tutto...
Se affermo che le diversità rendono meraviglioso vivere è perchè lo scambio di visuali inframutandistiche (vedi foto sul blog) l'ho fatto circa tre decenni fa...
Da allora amo le diversità, anche se a volte le pago.
Ma cosa importa?
Se tutto fosse gratis, forse, non ne comprenderemmo il valore.
Come ho già detto, un graffietto si rimargina in fretta e una cicatrice cambia i connotati...
Ma che gusto c'è a vedere le cose immobilii?

Un consiglio per tutti: se proprio non riuscite a togliere la maschera, almeno cambiatela di tanto in tanto; così noi altri avremmo modo di sospettare dietro c'è un inganno...

Anonimo ha detto...

"...il concetto di "vivere per essere un'opera d'arte" è molto meglio del post che hai messo sul blog di ARTAKI, ma penso che in questo tu sia faciltata, altrimenti che interesse avrebbe mistr J a tampinarti così asiduamente?" (Woody)

...perdonami, Woody, forse sono scema, o forse troppo ingenua...ma non ti ho capito...spiegheresti please? :-)

Katia

Anonimo ha detto...

Anticipato sul tempo explanation please

joss

Anonimo ha detto...

Woody ti ricordi i vekki carnevali di venezia?

Dove le damigelle avevano una mascherina ke copriva solo gli occhi?

Ecco il tuo commento mi sembra molto una cosa simile, nel senso credi di poterti "mascherare" dietro quantitativi di parole sostenendo di essere smascherato, e su questo concordo con Vincenzo non esistono persone smascherate tanto meno tu, e invece personalmente penso ke sia abbastanza visibile il reale pensiero e il reale peso del quantitativo di parole usate.

Cosa penso personalmente?

Che per farsi passare il raffreddore è meglio sputare il catarro a terra che ingoiarlo all'infinito. (giudizio medico ) :P


In tranquillitudine

JOSS ZORRO

Anonimo ha detto...

Gente l'affermazione su K.& J. era uno sherzo; si può ridere un po' saltuariamente...
Per quanto riguarda la questione maschera.venezia.com, caro Joss, ma ti pare che andrei in giro con sta faccia se potessi nascondermi dietro apparenze? E parlo sia in senso fisico che in virtù del mio flusso metrico...talvolta poco delicato, ma sempre cordiale (SEMPRE)

Riguardo la questione "Vita-opera d'arte", la mia affermazione (umorismi a parte) era in funzione di imput: Hey K. perchè non fai un post su sta storia?

...e comunque se non trovate il tempo di ridere e vi offendete per così poco, regalatemi una maschera: sarei più delicato e meno diretto, magari, e tra l'altro non sono mai stato a Venezia...

Navigo in cattive acque?

Anonimo ha detto...

L'età non conta perchè io valgo

Garnier

Anonimo ha detto...

ma di input non ne hai presi già troppi in quel posto?

abee

Anonimo ha detto...

Stai sbaglaindo persona :P

joss

Anonimo ha detto...

troppe cose da dire per cui ne immergo qualcuna qua e là

Stamattina ho fatto colazione coni soliti biscotti atene, quelli della doria. Che non sono sempre stati i miei preferiti ma ciclicamente mi vien voglia di inzupparli. Mi vien voglia anche di provare l'orzo, ogni tanto, ma il mio vecchio e caro nesquik è troppo invitante e in sua assenza il classico caffèlatte va benissimo
è fuoriluogo dire che la realtà è quella di gente mascherata e che l'abitudine a trattar con maschere è talmente consolidata nella storia che non può e non deve fare specie se ci si maschera per sembrare migliori di ciò che si è?
I rincoglioniti ragazzi scemi che vanno appresso ad uno morto vent'anni fa sono affascinati dalla sua maschera non dalla persona in se.
Chi è l'eroe, Parker o l'uomo ragno? Rogers o Capitan America? Akira Fudo o Devilman? Il Che o la sua bandiera? Marilyn o la gonna che svolazza? L'uomo o la maschera?
Che poi l'importanza delle maschere per tener pulito il viso la vuoi mettere??
Meravigliose, c'è una che è fanatstica, tipo uno scrub delicato, ma, ahimè non la fanno più e quindi mi tocca ripiegare su quelle all'argilla. Che è diversa.
Diversi? Chi le persone o le loro maschere? o il modo id indossarle, che poi cambia da persona a persona e anche da uno stato d'animo all'altro. E se anzichè una maschera si trattasse di uno stato d'animo? nel senso che io sono così perchè mi ci sento così. sarebbe così falso??
Che poi ho provato anche gli atene falsi, quelli del discount mica son così male ma si capisce che non è la stessa cosa. Sono diversi, buoni ma diversi e una cosa diversa ma a buon mercato non vale la pena perchè è la qualità che conta. Per questo uno sceglie le maschere che gli si addicono di più e lascia quelle piene di orpelli inutili che non fanno pandant con se stessi. si buttano camice di flanella ma si rimane figli dei 90, che non è poi così male. Sono un fottuto farmacista mascherato da qualcos'altro e sono fottutamente me stesso.
Io, me stesso e gli atene doria.

abee

Anonimo ha detto...

Cara Katia, mi fa piacere notare che il tuo pensiero sia posto in modo che potrei anche definire simile al mio...sai, magari io e te non siamo così in disaccordo come potresti credere...per ciò che concerne quello che dici nel tuo commento, additando al mio modo di pensare una sorta di "adolescenzialismo" io mi permetto di risponderti così: per me la vita si può definire come un qualcosa a metà tra un meraviglioso sogno oppure uno spaventoso incubo...io, personalmente, intraprendo la strada del vivere la vita come se fosse un'opera d'arte (come dici anche tu), ma il mio pensiero si lega forse a quello di Adorno, e cioè che l'arte deve essere brutta, deve essere scioccante, e sinceramente a mio parere il mondo che ci circonda non è così interessante come molti dicono...trovo molto più interessante quello che c'è nella mia mente (senza egocentrismo vero? :-) )...però sei anche libera di definirmi solo un adolescente arrabbiato con il mondo perchè non può soddisfare i suoi banali desideri...io il mondo lo vedo come un grottesco teatro, e noi siamo attori da quattro soldi che cerchiamo di vivere alla meno peggio inseguendo l'utopia chiamata "felicità".
Per rispondere a te, woody, io non ti conosco e non mi permetto assolutamente di giudicarti, non sono nessuno per farlo, ma per quella che può essere la mia esperienza nel mondo in 23 anni di vita, penso che coloro che si autoprofessano veri e senza maschera siano proprio coloro che fingono più di tanti, etichettandosi buoni e bravi cercando di nascondere il marcio che alberga in tutti noi.
Ed io dicendo società non dico che io ne sia fuori come un sant'uomo: la prima persona che disprezzo son proprio io...sono io il primo colpevole del mio mondo!!!

P.s. Joss, quì ci vuole un'altra tua perla hihihihihihihi ;-)

Vincenzo Abate

Anonimo ha detto...

Di guttalax?
Contro un fastidioso prurito intimo

Vagijoss crema

Francesco Giannino ha detto...

Cari co-bloggers, da uomo di facili costumi [Pulcinella, Baldanzone, Colombina e Arlecchino :)]non potevo esimermi dal postare la mia opinione sulle maschere..

Come consuetudine saccheggio il mio archivio mnemonico per trovare i riferimenti concettuali atti a sostenere il mio sentimento..
Pur non volendo puntualizzare, e su suggerimento formale di Joss, procedo per elenco puntato di natura alfabetica:

A)Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera;

B)Nella prospettiva drammaturgica le particolari istituzioni della società sono analizzate come se fossero delle rappresentazioni teatrali dotate di attori che, dopo essersi preparati in un retroscena, recitano su una ribalta, di fronte ad un pubblico stringendo fra loro relazioni collaborative;

C)Mmmh.. non mi sovviene più nulla..

Comunque Nietzsche e Goffman mi sono sufficienti a dire la mia idea
puntando sul mascheramento plurimo agito per ruoli sociali. Credo che ognuno abiti l'alveare umano fatto di aspettative legate al ruolo. Unico soggetto, molteplici ruoli. Cosa succede quando un padre non è padre per i propri figli o quando i politici non fanno politica? Fuori ruolo la comunità si infrange e la tolleranza diventa minima perchè le aspettative sono disilluse e l'indignazione trova sfogo in un sistema di sanzioni e norme.

Tornando sul fronte personale il mio imperativo è la coerenza fra le maschere che indosso, non ci sarebbe legame fra volontario della croce rossa e serial-killer (si veda John Wayne Gacy)..

Restare se stessi in un'identità che, come un prisma, attiene allo stesso corpo emanando infinite luci.

Bloggers, è ora di preparare il carro e i coriandoli per l'inaugurazione di Artaki.. il 15 novembre al B-Side di Rende e il 16 presso il Pub art di Reggio Calabria!!

A presto,

ARON_

Anonimo ha detto...

Tanto per tirare le somme di questo lungo post...
Vorrei solo farvi notare, che tranne qualche sporadico dissenziente, abbiamo detto tutti la medesima cosa.
Parlare civilmente fa bene al cuore! :-)
...e aiuta a "smascherare" i cervelli!

Katia