lunedì 22 ottobre 2007

Devastations@B-Side





Tappeti melodiosi si innestano a pungenti distorsioni di chitarre che ti catapultano in un suono ruvido da low-fi ben riuscito; giochi elettronici e incursioni di archi impastano una miscela sonora che si muove in atmosfere notturne e sensazioni cattive.
Questi sono i The Devastations, formazione australiana trapiantata nei sobborghi di New York e nome di punta della Beggard Banquet, che tra i fiumi onirici del B.Side Live Music Club, presentano nella prima co-produzione PartyZan-Interzone, il loro ultimo lavoro “Yes,U”, terzo album in studio per la band di Melbourne, produzione artistica di grande valore musicale intessuta con dovizia e congegnata in modo ineccepibile nel laboratorio di sperimentazioni sonore che fa di Berlino negli ultimi anni una terra di assoluto fermento.

La fascinazione che il terzetto è capace di emanare fin dalle prime battute fa presagire il successo di una performance di indiscusso spessore musicale, in cui l’assoluta padronanza scenica e l’estasi che accompagna l’ascolto di una voce flebile e grave ti accompagnano in una discesa crepuscolare in cui i suoni si dilatano e i riff spigolosi scandiscono il tempo del tuo viaggio sonoro.
I Devastations sviscerano le atmosfere del miglior rock contaminato in circolazione, fanno propria la meticolosità nell’approccio musicale propria di quelle formazioni che hanno abbracciato negli ultimi anni il progetto del trio di Melbourne (Tindersticks, Dirty Three) e ti inebriano di intuizioni sonore felici che fanno dell’esodo dalla banalità musicale una realtà corporea da masticare con appetito. L’ universo musicale del terzetto australiano è autentico, solido ed indipendente; capace di argute riflessioni sulla degenerazione che fa dei legami e dell’approccio all’altro da sé, un catalizzatore di squilibri e perversioni.

L’Australia è sempre lì: accompagna i Devastations come una calligrafia di cui non possono fare a meno, li scaraventa nell’Europa del nuovo secolo e determina l’anima da viandante e l’attitudine a quella forma di metamorfosi “in cui niente cambia anche se è tutto diverso”.
La prestazione coinvolge, seduce con l’eleganza propria di chi reinventa un’estetica musicale inedita per i canoni dello standard rock, in cui il valore tecnico di tre musicisti maturati in tempi non sospetti (la band nasce nel 2002) si infatua di una mimica espressiva risonante e di sapori freschi che avvicinano i Devastions a quell’avanguardia musicale che si nutre del passato per proiettarsi però con successo nel futuro.

3 commenti:

Francesco Giannino ha detto...

Ciao Ester!!E' un piacere trovare la tua firma su Artaki.. siamo partiti con l'idea di creare un OpenBlog a più mani e siamo davvero felici di leggerti!!A presto, ARON_

Anonimo ha detto...

Un grosso applauso Ester e un abbraccio benvenuta tra gli artakers

il tuo cantante preferito :P

joss.

Anonimo ha detto...

Ester benvenuta tra noi!!!!!